Chiesa di San Nicola e adiacente Convento agostiniano

Nella parte più alta del paese, fin dalla fine del secolo XII, esisteva una chiesa denominata S. Pietro de Posmonte; In questa chiesa e in qualche casa adiacente si dovettero trasferire e radunare i canonici che vivevano da tempo in S. Salvatore sotto la regola di S. Agostino. La chiesa mutò allora la sua dedicazione da S. Pietro a S. Agostino e ebbe annesso un piccolo convento in cui fra il 1256 ed il 1259 venne accolto da giovane S. Nicola. La stessa chiesa mutò infine la dedicazione da S. Agostino all’attuale di S. Nicola, dopo il 1446, quando il santo venne canonizzato.
Chiesa e convento furono ampliati e rimaneggiati nel 1614, per volere ed a spese del Padre Nicola Giovannetti, un santangiolese ch’era divenuto Priore Generale dell’Ordine Agostiniano.

La Chiesa, a navata unica, in stileneoclassico, presenta un transetto nel lato destro, dove si erge la cappella dedicata a San Nicola, affrescata dal Malpiedi e, sul lato sinistro, dove era impossibile estendere il transetto per la presenza dell’edificio conventuale, un altare dedicato a S. Tommaso da Villanova.
Le pareti sono scandite da lesene a capitello corinzio alternate a nicchie, dove prevale il motivo simbolico-decorativo della conchiglia.
Lungo la navata si innalzano inoltre due altari per lato, completi di pale ed arredi.
In fondo all’edificio, in una zona sopraelevata accessibile tramite una scala lignea posta nel corridoio d’accesso al convento che fiancheggia la chiesa, si trova la cantoria, dove è possibile ammirare l’organo di Francesco Fedeli, che nel 1758 rimaneggiò e restaurò un organo preesistente conservandone però la cassa splendidamente decorata. Lo strumento cattura l’attenzione appunto per questa originale cassa in legno intagliato, dipinto e dorato, dalla forma che ricorda il tempio classico, rivisitata in chiave barocca per la presenza di fastigi, cherubini, elementi a voluta.

Il primo altare che si incontra lungo il fianco sinistro presenta una pala centinata raffigurante l’Ascensione di Gesù al cielo, di fronte allo sguardo attonito degli Apostoli e della Vergine; si tratta di un dipinto della seconda metà del sec. XVIII, attribuibile, come pure le altre pale degli altari laterali, all’ambito di Antonio Liozzi di Penna San Giovanni.

Il secondo altare presenta una pala raffigurante Assunzione della Vergine in cielo, sorretta da un gruppo di angeli che formano quasi una cordata ai suoi piedi, mentre in secondo piano sfumano putti in preghiera e cherubini. Nella cimasa è ben leggibile la figura di San Nicola da Bari.

Spostandosi sul lato destro, il primo altare che si incontra presenta al centro il Transito di San Giuseppe: in un elegante interno domestico Gesù e la Madonna sono intenti a confortare San Giuseppe, mentre due angeli sono inginocchiati in preghiera ai piedi del capezzale.

Alla Madonna del Rosario è dedicato il secondo altare a destra. La Madonna si erge sopra un alto piedistallo col Figlio in piedi sopra uno sgabello imbottito Il più antico ed interessante risulta il terzo altare a sinistra, di fronte alla cappella di S. Nicola, la cui esecuzione in legno intagliato, dipinto e prevalentemente dorato, si presenta articolata in colonne corinzie scanalate nella parte centrale, alla sommità delle quali si erge un timpano spezzato.
La pala raffigura l’Elemosina di S. Tommaso da Villanova e vi si vede appunto il Santo vescovo agostiniano intento alla distribuzione dei suoi averi a pellegrini e bisognosi;nella parte in basso a destra è ritratto un monaco in preghiera.

Accanto all’altare si innalza maestosa, sul baldacchino processionale, la statua lignea di San Nicola, ritratto con tutti i suoi attributi iconografici: il libro della regola agostiniana, il sole raggiante, il giglio e il crocifisso.

Nel transetto si erge il Cappellone di San Nicola, decorato nel 1617 da un ciclo di affreschi di Domenico Malpiedi da San Ginesio. La cappella, a pianta quadrata, presenta nelle due pareti laterali rispettivamente Le stimmate di San Francesco d’Assisi e San Francesco di Paola. Alla sommità superiore troviamo i quattro evangelisti nei pennacchi, mentre numerose schiere angeliche e angeli musicanti dominano dall’alto dei tre gironi della cupola. La stessa cappella fu poi allungata nel 1905 con la parte absidale, che venne decorata da Nicola Achilli da Montegiorgio.

Accanto alla chiesa, sulla sinistra dell’ampio corridoio costituente l’ingresso del Convento e che fiancheggia tutto il suo lato sinistro, v’è il chiostro con l’usuale pozzo per l’attingimento dell’acqua.
La chiesa è stata riaperta al culto a seguito di restauro conservativo il 10 settembre 2008.sita

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